Rientro a scuola… 3 consigli per i genitori.

Oggi molti genitori hanno visto i propri figli rimettere lo zaino in spalla.

Premetto di non essere né una professoressa, né una mamma, ma da più di dieci anni do ripetizioni e da circa cinque insegno danza a bambini e ragazzini. Per questa ragione ho deciso di scrivere questo post con 3 brevi consigli per i genitori con figli in età scolare:

  1. LASCIATE CHE STUDINO E FACCIANO I COMPITI DA SOLI. Aiutarli non significa stare seduti accanto a loro mentre studiano e fanno i compiti o, peggio ancora, farli al posto loro. In classe, come nella vita, saranno da soli e dovranno cavarsela con le loro forze, perciò prima (e meglio) imparano a farlo e meno fatica dovranno fare poi. Questo non significa abbandonarli a loro stessi e disinteressarsi del lavoro che svolgono a scuola: quando avranno terminato i compiti potrete riguardali insieme e far notare loro che cosa hanno sbagliato e che cosa potrebbero migliorare, spiegare loro ciò che non hanno capito e incoraggiarli a correggere gli errori. Al termine di una sessione di studio potrete interrogarli per aiutarli a ripassare e a capire se effettivamente hanno appreso bene e memorizzato ciò che hanno letto o se hanno delle lacune che è bene colmare.
  2. SIATE SEVERI, CHE NON VUOL DIRE CATTIVI. L’educazione prima di tutto, se c’è una cosa su cui personalmente non transigo  è questa. Quello che ho imparato negli anni è che i bambini e ragazzini più educati sono sempre figli di genitori severi. Essere severi significa farsi rispettare e pretendere che i propri figli facciano ciò che viene chiesto loro, che gli piaccia o meno. Non sempre un bambino capirà nell’immediato che qualcosa è detto o fatto per il suo bene, ma deve imparare a fidarsi dei proprio genitori e delle persone deputate ad educarlo. Insomma bisogna essere autorevoli. Tanto per fare un esempio: se la risposta che avete dato è “no” “no”deve rimanere. Se capiscono che è in loro potere trasformare un “no” in un “si”faranno di tutto perché ciò accada e, ve la faccio breve, il risultato sarà che diventeranno dei prepotenti e degli egoisti. Così come, se fate una “minaccia”, poi dovete mantenerla. Dire “se non fai questo ti tolgo il cellulare/la tv/le uscite con amici etc..” e poi non farlo vi renderà credibili quanto paperino. Se pensate di non poter mettere in atto una punizione non minacciate di farlo, puntate su qualcos’altro che invece attuerete in caso di necessità.
  3. DEDICATE LE GIUSTE ATTENZIONI AI VOSTRI FIGLI. Trascorrete insieme del tempo di qualità: chiacchierate con loro, portateli a vistare mostre, musei e luoghi adatti alla loro età ed ai loro interessi, fateli cucinare insieme a voi e insegnategli a fare qualcosa in cui voi siete bravi, che sia cantare, disegnare, scattare fotografie o qualsiasi altra attività vi piaccia. Assicuratevi che facciano un’attività sportiva che amano in una struttura adeguata con con buoni insegnanti e che abbiano occasioni per socializzare con i loro coetanei anche fuori dalla scuola.

Lungi da me voler fare l’educatrice esperta, ho voluto condividere con voi queste righe perché spesso vedo genitori ai quali sfugge di mano la situazione, che potrebbero riprendere le redini in poche mosse, ma non riescono a farlo perché si lasciano prendere dallo sconforto o perché pensano che richiederebbe risorse o tempo che non posseggono quando invece non è affatto così.Fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, ma farlo bene significa creare un capolavoro: donare all’umanità una persona educata, rispettosa e felice in più.


14 commenti

  1. Il secondo ed il terzo 🙂
    Ti dico, sul fatto di fare i compiti da solo, il mio ricordo è quello di mio padre che insieme a me mi aiutava a tradurre i testi scolastici in lingua straniera con il vocabolario. Rimangono alcuni dei momenti più belli passati insieme.
    Credo che sia giusto differenziare. Un conto è fare i compiti al posto dei figli per non avere la fatica di aiutarli a capire. Altro è aiutarlo ed insegnarli la pazienza dell’apprendimento.

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    • Io sono più per il rivederli insieme, ma ovviamente bisogna differenziare da caso a caso e da momento a momento. Anche io ho bellissimo ricordi di mia mamma che mi interrogava o rispiegava, credo sia giustissimo comunque “star dietro” ai propri figli, solo che molti genitori esagerano e confondono i compiti dei figli con i propri!

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