Oggi è la giornata nazionale della lettura, perciò contribuirò anche io con il mio personale invito a leggere, perché, per dirla con il mio adorato Gianni Rodari:
“Vorrei che tutti leggessero. Non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo.”
Quando devo scegliere un nuovo libro (adoro girovagare per le librerie a caccia dei prossimi titoli da accaparrarmi) lo faccio un po’ seguendo l’istinto e un po’ seguendo una tecnica che spesso si rivela soddisfacente: leggo le prime righe del libro – mezza pagina al massimo – e se quel che c’è scritto mi piace, mi affascina o meglio ancora mi rapisce so di trovato quel che cercavo.
Per questo motivo ho deciso che il mio invito alla lettura per voi consisterà nel riportarvi gli incipit di quattro libri (quattro perché è un numero che mi piace!), diversi fra loro, che a me hanno lasciato qualcosa. Se leggendoli vi verrà voglia di continuare non ci sarà stato invito alla lettura più efficace! 😉
- Quando si svegliava in mezzo ai boschi nel buio e nel freddo della notte allungava la mano per toccare il bambino che gli dormiva accanto. Notti più buie del buio e giorni uno più grigio di quello appena passato. Come l’inizio di un freddo glaucoma che offuscava il mondo. La sua mano si alzava e si abbassava a ogni prezioso respiro. Si tolse di dosso il telo di plastica , si tirò su avvolto nei vestiti e nelle coperte puzzolenti e guardò verso est in cerca del sole, ma non c’era. […] (Cormac McCarthy, La strada, titolo originale The Road)
2. E’ cosa ormai risaputa che a uno scapolo in possesso di un vistoso matrimonio manchi soltanto una moglie. Questa verità è così radicata nella mente della maggior parte delle famiglie che, quando un giovane scapolo viene a far part del vicinato – prima ancora di avere il più lontano sentore di quelli che possono essere i suoi sentimenti in proposito – è subito considerato come legittima proprietà di una o dell’altra delle loro figlie. […]
(Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, titolo originale Pride and Prejudice)
3. Anno 1320 Masseria di Bernat Estanyol Narvacles, Principato di Catalogna
Approfittando di qualche momento di disattenzione dei presenti, Bernat alzò gli occhi verso il cielo azzurro e terso. Il tenue sole di fine settembre accarezzava i volti dei suoi invitati. Aveva dedicato così tante ore e sforzi ai preparativi della festa che solo un tempo inclemente avrebbe potuto rovinarla. Bernat sorrise al cielo autunnale e, quando abbassò lo sguardo, l’espressione dipinta sul suo volto si accentuò di fronte all’allegria che regnava sullo spiazzo di pietra davanti alle porte delle stalle, al pianterreno della masseria […]
(Ildefonso Falcones, La cattedrale del mare, titolo originale La catedral del mar)
4. “Fidati di un serpente più che di una prostituta, e fidati più di una prostituta che di un Afghano” Rudyard Kipling
In quella stanza c’eravamo soltanto noi due, però il generale Gul s’avvicinò circospetto, come quando si vuol confidare un segreto. “Ma lei l’ha capito che gli americani l’hanno già perduta questa guerra d’Afghanistan?”, e si tirò su con l’aria di grande soddisfazione. Da più settimane in quel fine ottobre del 2001, nuvole di B.52 americani bombardavano a tappeto ogni pezzo di terra dove si potesse sospettare il rifugio di un talebano, e Kabul stava per cadere nelle mani dei Tajiki. La sorte della guerra sembrava già segnata; parlare di una sconfitta di Bush suonava davvero come una follia. Ma Ahmed Gul non è un matto. […]
(Mimmo Candito, I reporter di guerra)
E voi quali consigli di lettura mi dareste? A presto! 😉
P.S. In ogni caso leggete quello che vi pare e piace di più… però leggete! 😉
disorganizzatamenteclettica.wordpress.com 
Ogni libro letto,è una vita vissuta 🍀
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Anche più d’una a volte! ❤
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Vero!
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